”Alla presenza di numerosi Padri Conciliari e delle autorità, vi sarà oggi alle ore 16 la cerimonia solenne della posa della prima pietra, benedetta mercoledì scorso dal Papa, della erigenda chiesa di S. Policarpo al quartiere Appio Claudio. Per l’occasione il Vescovo di Smirne, mons. Descuff, successore di S. Policarpo, benedirà una vetrata istoriata raffigurante S. Policarpo, che andrà ad ornar la chiesa di S. Ignazio di Antiochia allo Statuario”
(Dal “Quotidiano”, giornale cattolico che poi diventerà “Avvenire”)
L’istituzione della Parrocchia
La parrocchia fu istituita il 3 settembre 1960, con il decreto del Cardinale Vicario Clemente Micara “Paterna sollicitudine”, ed affidata al clero diocesano di Roma, nella persona di don Sisto Gualtieri, con il successivo decreto del 6 settembre.
Nel periodo iniziale, durante la costruzione della nuova chiesa, per le attività liturgiche e di catechesi fu usato un locale – negozio in viale Appio Claudio 322, abbastanza centrale perché, allora, il territorio interessato non era molto esteso. Alla fine del 1961, la parrocchia si trasferì nei locali – garage di via Festo Porzio 25.
Si cominciò a costruire il nuovo edificio per la chiesa ai limiti del parco degli Acquedotti, in un territorio desunto da quello della parrocchia dell’Assunzione di Maria. La zona era a forte sviluppo abitativo e si contavano, allora, circa 8500 persone, certificate da un documento del Segretariato Generale dell’Ufficio Statistica e censimento, a firma del Commissario Straordinario.
Il terreno per la costruzione della chiesa venne messo a disposizione gratuitamente dai conti Gerini – Torlonia, con un ritorno per i donatori in valorizzazione del terreno circostante, e la progettazione della chiesa fu affidata all’Arch. Ing. Giuseppe Nicolosi.
I lavori ebbero il via nel luglio 1964 e il 25 ottobre dello stesso anno S.E. Mons. Ettore Cunial depose la prima pietra benedetta in S. Pietro dal S. Padre Paolo VI.
La chiesa e i locali parrocchiali furono inaugurati il 15 luglio 1967 dal Cardinale Vicario Luigi Traglia. Queste le parole di gioia e soddisfazione che il parroco don Sisto inviò a tutti i parrocchiani, in un foglio – giornale stampato in occasione del Natale 1967:
“Natale ! Natale, quest’anno, nella nostra chiesa! Nella tanto attesa e sospirata nostra chiesa !
Ecco la grande realtà per gli abitanti del quarti Appio Claudio. In primo luogo ringraziamo il Signore, datore di ogni bene. Poi, la nostra riconoscenza filiale va al Santo padre Paolo VI, che con la sua munificenza, ne ha permesso la realizzazione.
All’Eminentissimo Cardinale Vicario Luigi Traglia insieme alla gratitudine per il suo benevolo interessamento a favore della nostra Parrocchia, va anche l’augurio di una pronta guarigione.
Un grazie all’Architetto progettista, prof. Ing. Giuseppe Nicolosi, che ci ha dato (a prescindere dal ‘Rex Tremendae majestatis’) una dimostrazione della validità dell’arte moderna.
La Chiesa c’è, i locali parrocchiali ci sono. Sta ora a noi (sacerdoti e laici) formare la vera comunità cristiana. Cioè ogni parrocchiano deve dare il suo contributo fattivo per fare sì che la nostra parrocchia sia focolare di vita religiosa e di espansione missionaria; essa sia una cellula veramente vivente e attiva del corpo di Cristo, una comunità riunita nella fede, nella preghiera, nella carità. Questo è e deve essere l’impegno di ognuno.”
Le esperienze di aggregazione della comunità
Per favorire la formazione catechistica dei parrocchiani, don Sisto promosse la forma associativa per eccellenza degli anni ’50 – ’60, ovvero l’Azione Cattolica: iniziata nel 1963 e intitolata a “Giulio Salvadori”, quell’associazione coinvolse tante persone, in particolare uomini, e diede a don Sisto l’opportunità di avviare un’opera formativa sistematica, con un incontro settimanale di ‘catechesi’ e con l’educazione al servizio, abituando così la comunità parrocchiale a quello stile che la distingue ancora oggi. La storia dell’Azione Cattolica a S. Policarpo si concluse nel 1972, per il progressivo assenteismo dei membri alle riunioni: forse una fine poco gloriosa, ma certamente l’associazione diede un grosso contributo nella formazione del primo nucleo comunitario, ancora presente tra noi.
Altri momenti aggreganti della comunità furono le gite parrocchiali ed il cineforum; quest’ultimo aveva come obiettivo fare socializzare le persone tramite il confronto sui temi più scottanti del tempo e, per invogliare alla partecipazione, erano invitate personalità competenti, come testimonia il seguente verbale del 9 dicembre 1966: “….il parroco conferma per il 14 corrente un un cineforum dal titolo ‘Il buio in cima alla scala’ con eventuale partecipazione di un rinomato regista e commentatore T.V. Gian Luigi Rondi“.
Non mancarono i momenti di preghiera (da ricordare la Settimana Biblica realizzata in parrocchia dall’ 1 al 6 febbraio 1965) ed i vari ritiri (si approfittava spesso di “Casa Nostra ” all’ingresso di Albano, di “Villa Campitelli” a Frascati, della Mariapoli di Grottaferrata e della casa del Mondo Migliore).
Due eventi furono particolarmente significativi:
- il pellegrinaggio a Lourdes nel 1969 (anche se ristretto a poche persone, dato il costo impegnativo per la maggioranza delle tasche)
- la chiusura del mese mariano del maggio 1965, presieduta dal neoletto card. Beran: a Roma dal 19 febbraio, il presule cecoslovacco era reduce dalla prigionia e dall’isolamento in cui era stato tenuto dalle autorità comuniste, dopo aver subito le atrocità del nazismo. Volutamente la celebrazione fu tenuta sul sagrato della chiesa in costruzione, per dare rilievo alla celebrazione con il Cardinale e perché, per la partecipazione massiccia dei fedeli, non c’era spazio al chiuso sufficientemente capiente.
I primi viceparroci ed i collaboratori occasionali
Fin dall’avvio della parrocchia, don Sisto ebbe a fianco alcuni sacerdoti che lo coadiuvarono nel lavoro pastorale ordinario.
Nel 1962 arrivò in parrocchia come viceparroco don Geremia Mazzola, che operò fin dall’inizio con piene facoltà, compresa quella di celebrare i matrimoni. Abbiamo anche già dal 1962. Nello stesso anno don Giovanni D’Onofrio e don Luciano Tosti divennero collaboratori e furono sostituiti nel 1965 da don Giovanni Lajolo (diventato poi Vescovo e nunzio apostolico).
Dal settembre 1966 ci fu un nuovo viceparroco, don Paolo Gaetani, che venne sostituito nel settembre 1967 da don Arnaldo D’Innocenzo, rimasto in S. Policarpo fino al dicembre 1968; dopo di lui, ci fu don Roberto Sardelli, che ebbe un ruolo importante nel rapporto della parrocchia con i “baraccati”, ovvero le 650 famiglie che, tra il 1936 e il 1973, costruirono altrettante baracche sotto gli archi dell’acquedotto Felice (se vuoi saperne di più, leggi la sezione “I baraccati” in questa pagina).
Negli anni 60 passarono per S. Policarpo tanti sacerdoti come aiuti occasionali; ricordiamo, tra gli altri: Vincenzo Fagiolo (poi cardinale), Clemente Riva (poi vescovo ausiliare di Roma), Rovigatti Luigi (poi vescovo Vicegerente di Roma), Guglielmo Giaquinta (prelato segretario del Vicariato di Roma, poi vescovo di Tivoli), Luigi Di Liegro (poi responsabile della Caritas diocesana).
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